Stereotipi di bellezza e donne moderne

Molte donne hanno sentito la pressione di aderire agli ideali di bellezza in evoluzione della società e dei media. Chi non corrisponde a questi standard può sentirsi inadeguato e persino depresso.

Le ricerche suggeriscono che le forme moderne di media influenzano le norme percepite promuovendo immagini ideali di magrezza. Ciò porta le persone a interiorizzare questi standard.

I media

I media svolgono un ruolo importante nel modo in cui le donne si percepiscono. Stabiliscono standard di bellezza che influenzano le persone a sentirsi insufficienti o non attraenti se non rientrano nei canoni. Questa ossessione per l’apparenza porta a una bassa autostima e all’ansia. Inoltre, favorisce il rifiuto sociale e, in alcuni casi, persino il suicidio.

È un circolo vizioso che va avanti da secoli. Dalle silhouette slanciate e simili a quelle di una ragazza nella Parigi del XIX secolo ai fondoschiena formosi celebrati con i “mi piace” sui social media di oggi. Queste norme di bellezza prescrittive hanno un impatto dannoso sulla società e sono influenzate dalla rappresentazione che i media fanno delle forme del corpo femminile.

Storicamente, le riviste hanno compreso il loro pubblico e hanno individuato ciò che conta di più per loro, che si tratti di ricchezza, salute o bellezza. Ma i media moderni, come Instagram e Facebook, offrono un’esperienza più interattiva e non è ancora chiaro quale sia il loro impatto sulle preoccupazioni legate all’aspetto fisico delle persone. Gli studi correlazionali mostrano un legame tra l’esposizione a immagini di magrezza sui media e l’insoddisfazione corporea, ma i risultati sperimentali sono contrastanti.

Autoconfronto

I media sono un’enorme fonte di confronto con se stessi, sotto forma di immagini di donne con capelli, corpo e pelle perfetti. Questi confronti possono essere dannosi per l’autostima e portare a sentimenti di insoddisfazione e autocritica. Inoltre, possono anche portare a comportamenti malsani, come l’alimentazione disordinata. Secondo la teoria del confronto sociale, sviluppata da Leon Festinger nel 1954, le persone valutano se stesse in base al confronto con gli altri. Questo include persone con case, lavori, abilità e famiglie migliori.

La ricerca ha dimostrato che il confronto sociale verso l’alto tra il sé “reale” e il sé “ideale” o “dovuto” può causare vulnerabilità emotive e spingere al miglioramento di sé, ma può anche essere debilitante. È particolarmente dannoso per le ragazze e le donne giovani, che sono esposte a standard di bellezza ideali e irrealistici promossi dai media.

I confronti sociali al ribasso, tuttavia, possono aumentare la nostra autovalutazione in ambiti rilevanti. Per esempio, le persone che si sottopongono a un trattamento antitumorale possono sentirsi meglio riguardo ai loro effetti collaterali se vengono a sapere che qualcun altro soffre di sintomi peggiori.

Salute mentale

Molte donne sono ossessionate dall’idea di diventare belle. Questo può avere effetti negativi sulla loro salute mentale. Possono sviluppare un disturbo alimentare o soffrire di problemi di immagine corporea, che possono avere un forte impatto sulle loro relazioni e sulle prestazioni lavorative. Potrebbero anche perdere la fiducia in se stesse e smettere di provare cose nuove nella loro vita.

È difficile negare che il mondo sembra favorire le persone attraenti. Un famoso studio condotto da Dion, Berscheid e Walster nel 1972 ha dimostrato che le persone provano sentimenti positivi verso gli individui attraenti e li ritengono più amichevoli di quelli non attraenti. Questo è noto come lo stereotipo “bello è buono”.

Tuttavia, gli standard di bellezza irrealistici promossi dai media e dalla pubblicità sono dannosi per l’umore, le aspettative, la salute e l’autostima di una donna. È importante ricordare che la vera bellezza è nel cuore, non nell’aspetto. Inoltre, è importante ricordare che nessuno è perfetto.

Il femminismo

Il femminismo è un movimento che sostiene l’uguaglianza tra uomini e donne. Si concentra su questioni come la parità di retribuzione, il diritto di voto e la libertà riproduttiva. Esamina anche le norme di genere e gli atteggiamenti sull’espressione di sé. Si è espanso in molte forme diverse. Un esempio è il privilegio della bellezza, ovvero la tendenza a ritenere che le persone attraenti possiedano anche altre caratteristiche desiderabili.

Alcune femministe ritengono che gli stereotipi di bellezza possano essere dannosi. Sostengono che questi stereotipi impongano alle donne di diversa provenienza nozioni culturalmente definite su cosa significhi essere una donna. Secondo Spelman, queste nozioni sono radicate nel solipsismo bianco e presuppongono che tutte le donne condividano una pepita d’oro di femminilità che può essere scoperta e rivelata attraverso l’analisi culturale.

Questi punti di vista sono intrinsecamente razzisti perché non tengono conto delle differenze che esistono tra donne di culture diverse. Inoltre, ignorano il fatto che gli standard di bellezza cambiano continuamente. Di conseguenza, le ragazze e le giovani donne possono sentirsi frustrate quando non raggiungono il corpo ideale.